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Coniugare al futuro

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La vita è un ritorno a casa e certi amori che sembrano crepacci diventano ponti per attraversare il vuoto e avvicinarsi al traguardo. Non voltarti indietro a giudicarli. Il torcicollo emotivo è la malattia dei vecchi. E vecchi si può non esserlo a novant’anni oppure diventarlo già a trentasei, se si perde la voglia di coniugare i verbi al futuro. Tutto è sempre giusto e perfetto.

Tratto da Avrò cura di te, di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale

Psiche

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amore-psiche

Eros e Psiche celebrarono le nozze, e dalla loro unione nacque una figlia che chiamarono Voluptas, ciò che è come desidera il cuore: una speranza, un auspicio.
Perchè il piacere non è l’istante: è ciò che proietta in avanti il tempo, diventando desiderio.

Tratto da L’amore prima di noi, Paola Mastrocola.
Immagine: Antonio Canova, Amore e Psiche stanti, dettaglio.

Disattenzione

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Disattenzione
di Wislawa Szymborska

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare
domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo
l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.

Ero come un chiodo piantato troppo in
superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).

Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter
d’occhio.

Su un tavolo più giovane da una mano d’un
giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia
era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.

La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

E’ durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

E dev’esserci acqua che piove per questo fiume che porta al mare

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C’è una riva per ogni mare, un mare per ogni riva.
C’è una luce per ogni ombra che ti segue istintiva.
C’è una strada che non conosci,
un temporale che non aspettavi:
per ogni dubbio c’è una porta chiusa, per ogni porta le sue chiavi.
C’è un desiderio per ogni stella,
ma alla tua stella non puoi chieder perché.

Lo specchio ti riflette, Nomadi.

Nuvola temporale

Titolo: Sulla strada, Francesco De Gregori.

Will Hunting

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Tratto da Will Hunting, genio ribelle.

Che non capisci realmente niente di come gira la vita finché non la trovi in mezzo alle parole. Di altri, con la musica, le immagini e tutto il resto. Ci trovi pezzi di te, della tua storia. Dai un nome e il mondo si rimette in ordine. Solo per un attimo. Ma é un attimo di infinito e ti va bene così. Che a capirci tutto poi resta solo la noia e la presunzione di saper raccontare qualcosa. A qualcuno.

… la domanda qual è?

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Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita. Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori. Posso, però, ascoltarli e condividerli con te. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro; però, quando serve sarò vicino a te. Non posso cancellare la tua sofferenza; posso, però, piangere con te. Non sono una gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.
Jorge Luis Borges

Stella cometa

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Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così… Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti male. È lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

Alessandro Baricco, Oceanomare

Qualcuno

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Signore, quando ho fame,
mandami qualcuno da sfamare.
Quando ho sete,
mandami qualcuno da dissetare.
Quando ho freddo,
mandami qualcuno da scaldare.
Quando sono triste,
mandami qualcuno da consolare.
Quando sono povero,
mandami qualcuno più povero di me.
Quando non ho tempo,
mandami qualcuno da ascoltare.
Quando mi sento incompreso,
mandami qualcuno da abbracciare.
Quando sono scoraggiato,
mandami qualcuno da incoraggiare.
Quando sono umiliato,
mandami qualcuno da lodare.

Quando non mi sento amato,
mandami qualcuno da amare.

Madre Teresa di Calcutta

This time for Africa

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Pezzi di stella, pezzi di costellazione
Pezzi d’amore eterno, pezzi di stagione
Pezzi di occhi che si guardano indietro
Pezzi di carne, pezzi di carbone
Pezzi di sorriso, pezzi di canzone
Pezzi di parola, pezzi di Parlamento
Pezzi di strada, pezzi di bella città
Pezzi di marciapiedi, pezzi di pubblicità
Pezzi di cuori, pezzi di fedi
Pezzi di chilometri e pezzi di metri
Pezzi di come, pezzi di così
Pezzi di lacrime e pezzi di persone
Pezzi di pericolo, pezzi di coraggio
Pezzi di vita che diventano viaggio
Pezzi di bene dentro a pezzi di male
Pezzi di velocità lungo pezzi d’asfalto
Pezzi di briciole, pezzi di vetrina
Pezzi di emozione che non si interrompe
Pezzi di maggioranza, pezzi di opposizione
Pezzi di speranza e pezzi di informazione
Pezzi di deserto, pezzi di frumento

Chiudi la porta e vai in Africa, Celestino!

Francesco De Gregori, Vai in Africa, Celestino!